Gli ultimi due anni si sono registrati segnali positivi di ripresa per il mercato immobiliare. Ci sono tipologie di abitazione che hanno maggiore possibilità di esser vendute in tempi brevi. Oggi nel blog parliamo del tipo di immobili preferiti dagli acquirenti ad uso abitativo, provando a fare l’identikit del compratore.
Da un’indagine di Tecnorete è emerso che il 76% delle compravendite immobiliari ha riguardato l’abitazione principale, confermando come il mattone rimanga l’investimento preferito dagli italiani.
Quali immobili preferiscono gli Italiani?
Dall’indagine degli immobili più venduti si capisce che gli italiani preferiscono i trilocali (37,6%), una soluzione ideale per i nuclei famigliari composti da 3 o 4 persone. Seguono i bilocali che costituiscono il 20,5% del mercato e sono i preferiti delle coppie senza figli. Crescono leggermente, dal 17,9% al 18,7%, le compravendite di villette e case indipendenti.
La posizione degli immobili è il fattore che più di tutti fa la differenza sulle tempistiche di vendita. L’offerta sempre più in crescita rispetto alla domanda nei grandi centri urbani ha determinato procedure di compravendita sempre più rapide.
Il processo di decisione veloce è determinante per chiudere l’affare da parte dell’acquirente, vista la grande quantità di richiesta. I tempi medi di vendita nelle principali città sono di circa 129 giorni, mentre sui comuni di provincia salgono a 163.
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Identikit di acquirenti e venditori
Abbiamo già parlato di come cercano casa gli italiani, oggi parliamo del compratore tipo del nostro paese. La maggioranza ha tra i 18 e i 44 anni, sono invece un 22% gli acquirenti tra i 45 e 54 anni. La percentuale scende con il salire dell’età. La maggioranza dei compratori sono famiglie con uno o due figli. La percentuale di persone single che compra casa si aggira sul 28%.
Dall’altro lato la maggior parte dei venditori ( 45,7%) sono spinti a mettere sul mercato la propria proprietà per necessità di denaro immediata. Mentre il 41,3% lo fa per migliorare la propria qualità abitativa e di vita, spinta anche per espansione del nucleo famigliare. Solo il 13% lo fa per spostarsi in un’altro quartiere o in un altra città.
