Quando ci troviamo davanti all’acquisto di un immobile è necessario effettuare alcuni iter giuridici obbligatori, uno di questi è proprio l’iscrizione della proprietà alla conservatoria e al catasto.
Entrambe le operazioni prevedono di comunicare il passaggio di proprietà da un soggetto all’altro del bene, per averne una traccia e comunicarlo allo stato. Ma qual è la differenza tra registro catastale e il registro della conservatoria?
Il registro catastale. Si può definire catasto una sorta di inventario di tutti i beni immobili esistenti sul territorio italiano e appartenenti a soggetti privati e pubblici.
Quindi a cosa serve il catasto? Il registro catastale è indicato per conoscere l’importi di alcune importanti tasse, come ad esempio l’IMU e l’Irpef. Lo stato utilizza i dati catastali per stipulare le proprie politiche economiche e per emettere leggi volte alla salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, è una base di informazioni importanti per le agenzie immobiliari, al fine di ricavare importanti dati per realizzare studi sul mercato immobiliare.
La conservatoria dei registri è l’ufficio fisico presente in ogni regione d’Italia, in cui vengono archiviati i registri ipotecari e immobiliari nazionali. La sua funzione è quella di conservare, catalogare e rendere disponibili i passaggi di proprietà degli immobili. Qui è possibile ricavare informazioni aggiornate su pignoramenti, donazioni, ipoteche, e compravendite.
Qual’è la principale differenza tra catasto e conservatoria dei registri immobiliari?
I due concetti sembrano molto simili, ma qual’è la principale differenza tra catasto e conservatoria? Il catasto ha unicamente fini fiscali, in quanto spesso i notai non registrano gli atti di proprietà al registro catastale, e come abbiamo visto è utile per conoscere gli importi di alcune specifiche imposte.
Invece la conservatoria registra i passaggi di proprietà, e li tiene sempre aggiornati. Per cui se vogliamo conoscere lo stato di una proprietà dovremo accedere all’ufficio dei registri immobiliari della conservatoria e richiedere la visura ipotecaria che ci darà lo stato del bene, come proprietari, ipoteche in corso, ed eventuali pignoramenti.
A differenza del catasto, la conservatoria dei registri immobiliari ci fornisce prova certa della titolarità giuridica dell’immobile, sia esso soggetto pubblico o privato. Per questa ragione si dice che la conservatoria è probatoria.
Cosa fare se i dati del catasto non coincidono con quelli della conservatoria?
Nel tempo si sono verificate non poche discrepanze tra le informazioni del catasto e quelle nei registri della conservatoria delle proprietà sul territorio nazionale, per un mancato aggiornamento della base dati catastali. Il dato che più discrepanza vede tra i due uffici è proprio la planimetria della proprietà. Questo è dovuto soprattutto a lavori e migliorie degli immobili fatte nel tempo e non segnalate nel catasto.
Ciò ha generato non pochi problemi nelle operazioni di compravendita ed una aumento sproporzionato della burocrazia, tanto da portare il governo a stipulare un decreto con lo scopo di allineare le informazioni delle due banche dati.
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Il decreto legge 31/05/2010 n. 78
Ci ha pensato il Decreto legge del 31/05/2010 n. 78 ha provare a mettere un po di ordine, obbligando il cittadino proprietario di un immobile a correggere eventuali discrepanze di informazione tra i due registri. Il catasto ha messo a disposizione dei cittadini uno sportello presso gli Uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio in cui è possibile fare domanda per segnalare e correggere eventuali errori sul proprio immobile.
Visto l’obbligo imposto dalla legge, se ti accorgi di avere registrati dati discrepanti sulla tua casa nei registri catastali, il consiglio è quello di rivolgerti quanto prima all’ufficio del tuo territorio, lo puoi fare anche online sulle pagine governative dedicate. Inoltre, buona pratica è verificare se i dati sono corretti, specie se si è in procinto di vendere casa, o al momento di preparare la documentazione con il notaio.