Cosa succede quando non si paga l’affitto di una casa

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Oggigiorno, a causa dell’attuale situazione economica, non tutti possono permettersi di comprare casa e molti decidono invece di affittare. Capita però che un affittuario si trovi in condizioni tali da non poter pagare l’affitto mensile.

Nella società di oggi, non è inusuale che sorgano difficoltà economiche che, nostro malgrado, ci portano a indebitarci.  Secondo quanto prevede la legge sugli affitti urbani, l’affittuario moroso, soffrirà direttamente le conseguenze del mancato pagamento dell’affitto.

Dopo quanto avviene lo sfratto?

In caso di morosità degli inquilini la prima cosa che il proprietario può fare è rescindere il contratto. Se l’inquilino ancora non ha sgomberato la casa, il proprietario può presentare domanda di sfratto.

Secondo la legge italiana lo sfratto per immobili a uso abitativo può essere intimidito dopo la soglia dei 20 giorni di ritardo rispetto al termine stabilito dal contratto di locazione. In questi casi il locutore avvia un atto di intimidazione di sfratto.

Un inquilino è ritenuto moroso anche qualora si autoriducesse il canone d’affitto. Per esempio se per alcuni mesi pagasse meno della normale quota d’affitto.

Consiglio

Prima di smettere di pagare l’affitto, è opportuno avviare un dialogo con il proprietario dell’immobile al fine di concordare una soluzione provvisoria condivisa. Questo può essere un buon modo di accorciare le distanze fra le due posizioni. Così facendo, il proprietario potrebbe magari ridurre il prezzo dell’affitto per permettere all’inquilino di continuare a vivere nell’abitazione. Se il dialogo non portasse ai risultati sperati, il proprietario potrebbe decidere di passare alle vie legali.

Se l’inquilino non lascia la casa

Qualora l’inquilino non sgomberasse l’abitazione, il proprietario dovrebbe richiedere la rescissione del contratto, lo sfratto e presentare reclamo per gli affitti mancanti.  Se l’inquilino invece lasciasse l’abitazione senza però aver pagato tutti gli arretrati, il proprietario dovrebbe firmare la risoluzione del contratto e reclamare le quote ancora da pagare; l’inquilino potrebbe altrimenti continuare a utilizzare l’abitazione. Nel caso l’inquilino firmi la risoluzione del contratto e liberi l’abitazione, il proprietario potrà presentare il reclamo per gli affitti arretrati.

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