Chi vende la nuda proprietà?

nuda proprietà

Oggi nel blog parliamo di un tema centrale che negli ultimi anni sta interessando un segmento della popolazione italiana e che è diventata un’importante fetta del mercato immobiliare. Si tratta della vendita della nuda proprietà.

Cos’è la nuda proprietà?

La nuda proprietà è un caso di proprietà senza il diritto di viverci, si tratta del valore dell’immobile senza l’usufrutto. Vendere la nuda proprietà significa vendere l’immobile mantenendo il diritto di viverci fino alla morte.

Il nudo proprietario quindi acquista l’immobile, ma non ci vive, mentre l’usufruttuario ha il diritto di viverci, o di affittarlo, durante tutta la sua vita.

Chi vende e compra la nuda proprietà?

Normalmente chi vende la nuda proprietà sono gli anziani, che per disporre di una liquidità decidono di vendere casa pur rimanendoci a vivere. Spesso si tratta di persone anziane sole, senza famiglia, e con pensioni molte basse, che per arrivare a fine mese ricorrono alla vendita della nuda proprietà del loro immobile.

Secondo gli ultimi dati ISTAT l’Italia è il paese più vecchio dopo il Giappone. Questo ha reso terreno fertile per un incremento sostanziale della compravendita di nude proprietà nel nostro paese.

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Perché si acquista una nuda proprietà?

Comprare una nuda proprietà può essere un vantaggio, perché si suppone che un’immobile acquistato oggi possa valere di più domani. Teoricamente durante il periodo tra la vendita della nuda proprietà e la morte dell’usufruttuario, l’immobile raddoppia il valore per via delle leggi di mercato. Infatti acquistare una nuda proprietà viene nella maggior parte dei casi considerato un investimento a lungo termine.

Quando l’usufruttuario viene a mancare, il nudo proprietario acquisisce tutti i pieni diritti sull’immobile. In questo caso potrebbe decidere se vendere la proprietà, affittarla oppure andare a viverci.

Da una recente indagine di Tecnocasa è infatti emerso che il 68% delle transazioni relative alle nude proprietà sono finalizzate ad investimenti a lungo termine, quindi con l’intenzione di rivedere l’immobile o affittarlo alla morte dell’usufruttuario. Solo il 32% ha invece intenzione di utilizzarlo come prima abitazione.

Chi paga le spese?

Le spese di manutenzione ordinaria sono normalmente a carico dell’usufruttuario. Le imposte relative a IRPEF e ICI sono pagate da chi dispone del bene, potendo godere di un diritto reale.

In questo senso è l’usufruttuario a pagare le tasse sull’immobile, ed è tenuto a mantenerlo in buono stato, senza danneggiarlo. Inoltre non possono essere eseguiti lavori di modifica dell’immobile ad insaputa del nudo proprietario.

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