Qual’è la differenza tra domicilio e residenza?

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Spesso molti si chiedono che differenza c’è tra domicilio e residenza, oggi cerchiamo di fare chiarezza tra i due termini, cercando di chiarire le peculiarità di ognuno secondo la legge italiana. Il domicilio e la residenza servono allo Stato per stabilire una relazione tra un persona fisica e il luogo dove lavora e vive. Infatti per legge tutti i cittadini devono essere legalmente reperibili.

Il domicilio

La legge stabilisce che il domicilio di una persona è il luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi (14 Cost., artt. 45 e 46 c.c.). Si tratta infatti dell’indirizzo in cui una persona vive o lavora, che può non coincidere con quello della residenza.

Il domicilio è un diritto inviolabile, cioè viene tutelato al pari della libertà personale. Ciò significa che la legge tutela la riservatezza e la privacy di ciascun individuo presso il proprio domicilio, escludendo soggetto terzi. Questo ha lo scopo di preservare i diritti legati alla sfera intima di ogni cittadino.

Una curiosità che forse non sai è che il domicilio tra moglie e marito può non coincidere. L’art. 45 c. c. riconosce a ciascun coniuge il diritto di scegliere il proprio domicilio liberamente, indipendentemente dall’indirizzo scelto dall’altro coniuge. Mentre in passato il domicilio della moglie veniva automaticamente stabilito uguale a quello scelto dal marito.

Il domicilio speciale

Il domicilio è sancito come un diritto perché non esige la presenza fisica del soggetto. Per questo motivo normalmente il domicilio può corrisponde alla sede del proprio lavoro. In questo caso si parla di domicilio speciale che corrisponde alla sede abituale di lavoro. L’esempio più tipico è l’indirizzo di uno studio medico o legale di un professionista.

La residenza

La residenza è il luogo in un cui un soggetto ha la sua dimora abituale e prevede obbligatoriamente la sua presenza fisica. La legge stabilisce che la residenza deve corrispondere alla sua abitazione principale, è ed obbligatoria registrarla presso il comune attraverso una dichiarazione compilata e firmata.

La legge sanziona chi non fornisce la propria residenza, o dichiara un falso indirizzo. Questo perché alla residenza di un soggetto sono legati alcuni importanti vincoli legali:

  • Accesso ai servizi demografici
  • Accesso alle liste elettorali comunali
  • Medico di famiglia
  • Uffici e atti giudiziari
  • Ricezione di raccomandate e avvisi importanti

Come fare il cambio di residenza

Per effettuare il cambio di residenza da un comune all’altro, questo va comunicato all’Ufficio Anagrafe del nuovo comune entro 20 giorni dal trasferimento. L’operazione non prevede costi, è gratuita per tutti i comuni italiani.

La dichiarazione del cambio di residenza va presentata insieme a tutti i dati identificativi delle persone coinvolte del nucleo famigliare e i dati dell’immobile.

La dimora

La legge stabilisce un’altro concetto legato al luogo in cui può stabilirsi un soggetto in maniera temporanea. In questo caso si parla di dimora, che è il luogo in cui una persona può soggiornare provvisoriamente. Un classico esempio di dimora è la casa per le vacanze al mare o in montagna.

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