La parola agli esperti: mutuo acquisto casa

mutuo acquisto casa

Quando ci decidiamo a comprare un immobile, uno dei primi passi è la ricerca di un mutuo per la casa che si adatti alle nostre possibilità e alle nostre esigenze. Abbiamo intervistato Andrea Bellassai, consulente finanziario esperto del credito, e collaboratore di Housefy.

Andrea, cosa valutano le banche quando devono decidere se concedere o meno un mutuo ad un privato per l’acquisto della prima casa?

Attualmente  l’analisi del cliente  viene effettuata  a 360 gradi. Le banche infatti verificano la solvibilità del cliente in base al reddito, all’anzianità lavorativa e alla tipologia del reddito stesso  (dipendente o autonomo). In ultimo viene verificato il rapporto tra l’importo di mutuo richiesto e il prezzo di acquisto della casa.

Parlando di tassi di interesse dei mutui, credi che ora sia un buon momento per chiedere un mutuo alla banca?

Questo è il momento migliore per chiedere un mutuo in quanto siamo in un periodo di tassi ai minimi storici. Questo regime di tassi ormai è in vigore da qualche anno ed è destinato a mantenersi almeno fino a tutto il 2020 e parte del 2021. La risposta è quindi: assolutamente si, questo è il momento di comprare.

Consiglieresti il tasso variabile? Se si, a quali condizioni?

Visto il momento favorevole per ciò che concerne i tassi mi sentirei di consigliare il tasso fisso. Il tasso variabile lo considero adatto solo in presenza di importi di mutuo elevati dove la differenza di rata tra un fisso e un variabile comincia ad essere rilevante.

Ad oggi, credi che sia possibile richiedere un finanziamento totale del valore dell’immobile?

Attualmente il sistema bancario prevede al massimo  il finanziamento dell’80% del prezzo di acquisto della casa. Ci sono però delle eccezioni e delle operatività messe in atto da alcuni istituti bancari.

Queste operatività sono legate a un fondo statale che si chiama Consap, che prevede per il cliente la possibilità di ottenere un mutuo al 100%.  In questo caso il 50% del mutuo erogato  viene garantito da un fondo statale, quindi in sostanza sono operazioni meno rischiose per la banca rispetto a un po di tempo fa e contemporaneamente si fornisce un ottimo servizio al cliente che non deve avere ovviamente liquidi per acquistare.

Cosa consiglieresti alle persone che si apprestano a cercano un mutuo per comprare la loro prima casa?

Il mio consiglio in questo caso è di valutare non soltanto il prodotto in sé, ovvero il tasso (molto simile da banca a banca), ma anche tutto il regime delle spese accessorie, che possono variare tra le banche.

È molto importante per una corretta valutazione informarsi per ciò che concerne le tempistiche di rilascio della delibera reddituale del mutuo, perché questo consente al cliente una maggiore tranquillità nella sottoscrizione di una proposta di acquisto. 
Avere al proprio fianco un consulente del credito può aiutare il cliente a fare una più corretta valutazione degli elementi descritti sopra, al fine di scegliere il miglior prodotto di mutuo possibile in base alle proprie esigenze.

Nei tuoi 15 anni di carriera come consulente finanziario, cosa hai visto di più cambiare nel settore immobiliare?

A cavallo tra il 2011 e il 2012 c’è stato uno stravolgimento del settore finanziario e quindi nelle erogazione dei mutui, perché si è passato da un periodo in cui si finanziavano quasi tutte le richieste ad un periodo di blocco delle erogazioni.

Attualmente siamo in un periodo più “sano” dal punto vista finanziario, in quanto se un cliente ha i requisiti necessari non ha problemi nell’erogazione di un mutuo. Parimenti il settore immobiliare si è modificato avendo risentito anche della diminuzione dei prezzi degli immobili. Ciò ha consentito un progressivo aumento delle compravendite.

Come vedi il mercato immobiliare da qui a 10 anni?

Una maggiore professionalizzazione della figura dell’agente immobiliare, sia per quanto riguarda la creazione di nuovi strumenti di lavoro e di nuove operatività che le agenzie immobiliari potranno mettere a disposizione dei clienti. 

Questo si lega ad  una sempre maggiore connessione che dovrà esserci  tra il settore immobiliare e quello finanziario, che ha prodotto finora risultati buoni ma non in linea con quelle che sono le reali potenzialità del mercato.

Ci racconti un aneddoto che ti ha colpito particolarmente nel tuo lavoro?

Mi ricordo ancora un’operazione di mutuo che  ho gestito per un mio cliente circa due anni fa. Questo ragazzo, giovane di 30 anni insegnante precario aveva difficoltà ad accedere ad un mutuo e aveva perso ogni speranza dopo aver contattato senza successo varie banche. Alla fine è riuscito a comprare casa ed a ottenere il mutuo grazie alla mia consulenza. Fu un’ operazione finanziariamente molto complessa, ma che alla fine siamo riusciti a portarla a termine. 

Non mi scorderò mai nel momento in cui eravamo dal notaio a rogitare il pianto di gioia  di questo ragazzo che tra le lacrime mi disse : Andrea, questa casa è anche un po tua se ti devo dire la verità! Ci siamo fatti due risate insieme e ancora oggi sorrido al pensiero. 

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